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Il Master di ICoN e le Università di Pisa e di Genova

L’incontro dei due dipartimenti di lingue per un’offerta di eccellenza

Il Master in Traduzione specialistica dall’Inglese all’Italiano è un punto fondamentale della nostra offerta didattica, dedicato a chi vuole intraprendere la professione di traduttore nei domini tecnico-scientifici. Erogato dalle Università di Pisa e di Genova, i dipartimenti maggiormente coinvolti sono quello di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa (FiLeLi) e il Dipartimento di lingue e culture moderne dell’Università di Genova.

Ma in che modo le attività del Master in Traduzione si sposano con quelle delle università consorziate? Per scoprirlo, abbiamo fatto qualche domanda a due docenti che hanno assistito alla nascita e allo sviluppo del corso, con importanti evoluzioni nella didattica.

FiLeLi: una facoltà storica in evoluzione

La prima voce che sentiamo è quella di Silvia Bruti, ordinaria di Lingua e Traduzione inglese presso il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Università di Pisa. La professoressa Bruti è attualmente la direttrice del Master in Traduzione, e parla con orgoglio delle attività del suo dipartimento, che nasce con una fusione di due antiche facoltà: Lettere e Lingue.

“Sul versante Lingue straniere le due maggiori aree di interesse corrispondono a due percorsi con altrettante figure in uscita: il laureato che intende dedicarsi all’insegnamento e il traduttore” ci spiega la professoressa Bruti. “Nel primo caso l’interesse si incentra tanto sulle lingue quanto sulle letterature, ma anche sulla didattica di queste discipline, perché conoscere i contenuti disciplinari non equivale tout court a saperli trasmettere.”

“Nel campo della traduzione, pur non essendo presente in ateneo una laurea di mediazione linguistica, il corso magistrale mira a formare figure di traduttori letterari o specializzati nella saggistica umanistica” prosegue, illustrando l’offerta tradizionale del dipartimento. “Molti dei docenti di questo corso dedicano la loro attività di ricerca alla traduzione del testo letterario, a quella dei linguaggi specialistici e alla traduzione multimediale.”

Genova e le lingue: l’approccio interdisciplinare

Del Dipartimento di lingue e culture moderne dell’Università di Genova ci parla invece Micaela Rossi, professoressa associata di Lingua e traduzione francese. Questo dipartimento è la sede di ricercatrici e ricercatori che si interessano alle macrotematiche dei settori scientifico-disciplinari delle letterature e culture e delle linguistiche straniere delle aree dell’anglistica e anglo-americanistica, arabistica, filologia germanica, francesistica, germanistica, ispanistica e ispano-americanistica, lusitanistica, polonistica, russistica, scandinavistica, sinologia.

“Gli studi sulle letterature e culture si sviluppano su un lungo periodo, che dal Medioevo arriva alla contemporaneità. Gli studi di linguistica spaziano su ambiti quali linguistica storica, semantica, pragmatica, traduttologia, sociolinguistica. Sono inoltre attive linee di ricerca trasversali intorno a macrotematiche come l’intermedialità, la didattica e le TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione), le scritture postcoloniali e della città”, ci racconta la docente.

Un punto di forza del dipartimento sono inoltre i diversi centri di ricerca interdipartimentali e interuniversitari, come il Ce.R.Te.M. (Centro di Ricerca Terminologica e Multilingue), il CIRAM (Centro Interdipartimentale di Ricerca sulle Americhe), il CIRM (Centro Interuniversitario di Ricerca sulle Metafore) e il POLYPHONIE (Centro interuniversitario di ricerca su plurilinguismo e creatività nella scrittura).

L’incontro dei dipartimenti nel Master in Traduzione di ICoN

Il Master in Traduzione ICoN è stata un'occasione di incontro per i due dipartimenti universitari, avvenuto nei primi anni Duemila. Ma come è avvenuto esattamente?

La professoressa Bruti risponde alla domanda parlando dell’interesse per una zona inesplorata dal corso di studi tradizionale del Dipartimento dell’Università di Pisa: “la traduzione dall’inglese all’italiano in domini specialistici in ambito scientifico, tecnologico e legale. Il Master condivide lo stesso retroterra del corso magistrale in Linguistica e Traduzione, ma è fortemente caratterizzato da un elevato grado di specializzazione nell’approfondimento delle caratteristiche linguistico-retoriche degli ambiti trattati”. Capiamo così la compatibilità di questi percorsi.

In aggiunta la professoressa sottolinea, infatti: “È proprio questa specifica caratteristica che rende questo Master di primo livello un percorso interessante anche per chi abbia conseguito una laurea in traduzione letteraria, e voglia quindi approfondire il testo specialistico.”

Per quanto riguarda l'Università di Genova, la professa Rossi ci racconta a sua volta di un Master molto legato alle attività del Dipartimento, per via dell'impegno di molti suoi membri nell'ambito della ricerca in traduzione e nell’analisi contrastiva. Ma anche la presenza del Centro di Ricerca in Terminologia Multilingue, a cui appartengono numerosi membri del Dipartimento, garantisce un legame diretto con i progetti di traduzione.

Queste sono le parole della docente: “La struttura didattica del Master è senza dubbio il punto di forza di questa formazione, garantisce l’alternanza efficace tra discipline teoriche e fasi di applicazione pratica. La composizione del corpo docente, così come la grande flessibilità delle modalità di fruizione, che permette di adattare il percorso alle esigenze di apprendenti adulti e lavoratori, costituiscono altrettanti punti di forza del Master.”

Un quindicennio di evoluzioni

Il Master è un’iniziativa ormai longeva (siamo arrivati infatti alla XV edizione) e come ogni progetto che si avvale di una propria storicità ha affrontato diversi cambiamenti. Anche qui le Università consorziate con ICoN ci hanno aiutato a ricostruire diverse tappe del suo percorso.

“Il Master nasce come percorso didattico blended, perciò facilmente frequentabile da persone provenienti da tutto il territorio nazionale, e non solo” ricorda Silvia Bruti. “Anche in tempi di pandemia, grazie ad un impianto didattico a distanza, con qualche accorgimento per convertire le settimane in presenza in attività da remoto, è stato fruito con soddisfazione e profitto da numerosi corsisti.”

La direttrice ci tiene poi a citare due iniziative che sono vere e proprie novità delle ultime edizioni. Una riguarda l’avanzamento degli strumenti e delle risorse a disposizione: “I corsisti hanno la possibilità di utilizzare licenze di software per la traduzione assistita, iniziando fin da questo momento a misurarsi con gli strumenti più avanzati della pratica traduttiva”. Nei progetti futuri, invece, annuncia che: “il Consiglio del Master ha deciso di impegnarsi per allargare la gamma di proposte per gli stage aziendali, cercando ambienti lavorativi stimolanti e il più possibile utili alla crescita professionale dei corsisti”.

Entrambe le docenti, Rossi e Bruti, concordano sui punti di forza di questo corso: la struttura didattica del Master, che garantisce l’alternarsi di discipline teoriche e pratiche, e la composizione di un corpo docente formato da professionisti di grande esperienza. Entrambi sono sicuramente pilastri fondamentali per chi vuole intraprendere questo percorso didattico.

Ma chi è il “corsista ideale”?

Creare il profilo di un ipotetico “corsista ideale” è pressoché impossibile, questo perché ogni corsista ha un proprio metodo di apprendimento e soprattutto una propria storia da raccontare. Le due docenti ci hanno aiutato però a tracciare alcuni dei tratti principali di chi vuole intraprendere questo percorso di studi, rassicurando chi si rivede in questa descrizione.

Micaela Rossi non ha dubbi nel riconoscere il corsista-tipo: “Il master è la formazione adatta per apprendenti adulti, motivati, che abbiano una buona competenza linguistica e desiderino affinare le proprie competenze traduttive e professionali, e che siano in grado di organizzare autonomamente il proprio tempo di lavoro per poter sfruttare al massimo le potenzialità di questa formazione.”

“Il corsista del Master è indubbiamente una persona appassionata della traduzione in tutte le sue declinazioni’’, ci racconta Silvia Bruti, aggiungendo, “Tra le qualità ideali vedo la curiosità, che è sempre un ottimo motore, e l’inclinazione per l’ambito o gli ambiti di specializzazione scelti”.

“La maggior parte dei corsisti che hanno concluso il Master negli anni passati hanno scelto questo percorso per migliorare la propria professionalità e specializzarsi ulteriormente, per avere maggiore competitività sul mercato del lavoro” aggiunge. E porta come esempio i corsisti che, una volta conseguito il titolo, hanno iniziato a seguire lo studio di altri domini per ampliare ulteriormente la propria gamma di specializzazione.

È facile avere un po’ di timore inizialmente, ma il futuro corsista, pieno di passione e curiosità, sarà in grado di affrontare questo percorso di studi nel migliore dei modi e sarà sempre seguito e supportato da docenti esperti e professionisti del settore.

Per saperne di più

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