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Dalla teoria alla pratica: si apre la fase finale del Master in Traduzione specialistica

Nella settimana  dal 19 al 22 settembre 2016 si è svolta a Pisa la terza settimana in presenza del Master in Traduzione specialistica inglese > italiano. L’ottava edizione del Master, realizzata da ICoN in collaborazione con le Università di Bari, Genova e Pisa, è stata la prima ad approdare sulla nuova piattaforma didattica del Consorzio. Tre settimane in presenza hanno aperto e chiuso le rispettive fasi previste dal calendario didattico: due a Pisa e una a Bruxelles, presso la DGT (Direzione Generale della Traduzione) e il CESE/CdR (Comitato economico e sociale europeo).

Lunedì 19 e martedì 20 i corsisti hanno sostenuto gli esami conclusivi della seconda fase: tre prove, due sui domini specialistici approfonditi in seconda fase, e uno di teoria della traduzione. A seguire si sono svolti i seminari a cura di Micaela Rossi (Università di Genova), Isabella Blum (Traduttrice freelance e tutor) e Laura Gentili (Coordinatrice dei tutor), per preparare i corsisti all’apertura della terza e ultima fase. ICoN ha seguito l’evento assieme all’Università di Pisa, fornendo assistenza e supporto tecnico. Abbiamo potuto così raccogliere le impressioni di alcuni dei corsisti presenti, che hanno affrontato questo spartiacque con impegno e soprattutto con grande positività.

“Sinceramente? A me è piaciuto moltissimo. Avevo un po’ di remore perché temevo che la gestione on line finisse per ridurre la qualità, l’intensità delle attività, invece no. Io almeno ne avevo bisogno, quindi sono stata contenta. Mi sono trovata bene, e lo consiglierei” ci racconta una corsista al termine del seminario di Isabella Blum, propedeutico alla preparazione della tesi. Dottoressa in Fisica, ci racconta dell’attrattiva che ha esercitato per lei questo master. “Io in realtà sono di Pisa. Avevo preso in considerazione l’idea di iscrivermi a un master che richiedesse la frequenza, però questo mi ha convinta di più perché sembrava in parte pensato per quanti non hanno a che fare con l’ambito accademico linguistico.”

Ed è un’impressione confermata da un’altra corsista, che come la collega si sta specializzando in Biomedicina e Tecnologia. “Io devo dire la verità, sono molto emozionata. Insomma, ho 55 anni, quindi è un’emozione particolare: sono una biologa e mi sono accostata per la prima volta a questo mondo. Sono arrivata a questo master cercando un modo per riconvertire le mie conoscenze. Soprattutto la prima parte per me è stata difficile, però ho seguito tutto: pur non avendo partecipato attivamente ai forum, ho sempre seguito gli altri! Ed è stato molto utile.”

C’è chi si approccia dunque per la prima volta a questa disciplina, dando un nuovo valore al proprio bagaglio di conoscenze, e chi invece traduce già di mestiere. “Fare il punto, perfezionare” è la risposta alla domanda ‘perché questo master’. “Negli anni tantissime cose cambiano: in Economia il linguaggio settoriale si è evoluto. Anche in Diritto, specialmente in alcuni ambiti.” Nella pausa tra prima e seconda prova abbiamo avuto l’occasione di intervistare due professionisti, che ci hanno offerto uno spaccato interessante sulla loro esperienza nel settore.

“Devo dire che il master mi è sembrato bene organizzato” ci dice il primo dei due, che viene da Roma. Cerca conferma dalla sua collega, che annuisce, e prosegue con le sue impressioni. “C’è un buono scambio di informazioni, una buona interazione. Io posso dire questo: questa forma di studio l’ho scelta apposta, come penso per la mia collega. Entrambi lavoriamo tempo pieno. A volte ci sono dei problemi durante periodi di lavoro particolarmente intenso, è chiaro che lì diventa difficile. Ma mi sembra che il master sia abbastanza elastico: le scadenze ci sono, però è giusto che ci siano. Erano corrette per compensare le tematiche affrontate, gli argomenti da leggere. Insomma, non mi pare di avere mai avuto grossi problemi a gestire la mole di lavoro che ci hanno dato.”

“Io studiavo con ICoN in Germania, e mi sono iscritta al master allora” racconta la collega. “Dopo il trasferimento in Pakistan è diventato infattibile, se l’avessi saputo… è stato veramente massacrante! Però è un caso particolare: se fossi stata ancora in Germania sarei stata tranquilla. Questa è una situazione molto particolare: collegamenti non funzionanti, mancanza della corrente elettrica… è stato molto difficile gestirmi. Però alla fine sono riuscita, e sono stata anche piuttosto puntuale. Voglio dire, noi siamo abituati lavorando già a gestire le scadenze, ed è un’abitudine che credo sia opportuno mantenere proprio in questo modo, e insegnarla. Alle volte lo stesso documento consegnato il giorno dopo non serve più!”

Un’esperienza avventurosa, di cui avevamo raccolto già un tassello per le Notizie di Italicon, e che prosegue con soddisfazione. “Questo Master era l’unico che potessi fare” è il commento finale. “Più che per la distanza, per il titolo di studio riconosciuto: è in convenzione con il Ministero degli Affari esteri, quindi sono tranquilla. Come hanno ricevuto il diploma di laurea, anche questo sarà perfettamente in regola.”

Adesso, con l’apertura della terza fase del Master, ci si concentrerà sull’aspetto pratico del lavoro. “L’obiettivo è quello dell’autonomia del traduttore”, spiega Isabella Blum, che ci ha già parlato dei punti di forza del Master. È un obiettivo che si persegue prima tramite l’attività di stage e poi con la redazione della tesi, che consiste in una traduzione professionale, comprensiva di glossario. “Ci saranno date e scadenze per tappe particolari. All’inizio ci si concentra sulla struttura e l’introduzione della tesi, in seguito si può presentare una cartella, o un brano, un passaggio particolarmente difficile su cui il tutor può dare opinioni e consigli. In base a questo il tesista prosegue il lavoro in autonomia.”

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